Distesa su una florida pianura del crotonese ed affacciata sulla costa jonica, Cirò Marina grazie alla sua posizione geografica ha registrato nel corso dei secoli la presenza costante dell'uomo. Storia e leggenda s'intrecciano sul suo cammino.
La ricerca archeologica con i suoi ritrovamenti straordinari ha documentato le varie culture che si sono succedute negli anni. Nel territorio è viva e presente la cultura degli Enotri, degli Ausoni, degli Itali, delle colonie greche. Le sue origini infatti risalgono alla Magna Grecia quando nel suo territorio sorgeva una colonia chiamata Krimìsa o Cremissa, il cui sito ancora oggi è un enigma della storia infatti secondo alcuni studiosi pare che con questo nome si designasse più che una città, un territorio.
Nel 1924 in un'area paludosa del faro di Punta Alice, l'insigne archeologo Paolo Orsi fece rinvenire alla luce i resti del Tempio di Apollo Aleo.
La nascita di Cirò Marina si identifica per le sue origini nella pesca. Era il 1880 quando i primi pescatori pervenuti sulle coste costruirono le prime case dando vita ad un borgo chiamato Baracca.
Agli inizi del diciannovesimo secolo, intere famiglie provenienti dalla vicina Cirò iniziarono l'esodo verso la costa e per molto tempo questa zona venne chiamata Marina di Cirò la cui amministrazione dipendeva dal loro Comune.
Nel 1952, dopo le molte ingiustizie sofferte nel corso degli anni, Cirò Marina diventa comune autonomo.
In mezzo secolo di autonomia amministrativa Cirò Marina ha avuto una crescita caotica ed ha fatto passi da gigante. Oggi è una cittadina che conta più di quindicimila abitanti. I settori portanti dell'economia locale sono: l'agricoltura che con i suoi vigneti produce il rinomato "Cirò", la pesca per la qualità del pesce azzurro, il turismo per le spiagge incontaminate ed il mare cristallino, la ristorazione per la buona gastronomia, l'artigianato locale per i laboratori che con maestria e abilità lavorano l'oro, il ferro battuto, la ceramica il cuoio.
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